LA PREGHIERA Perche' pregare durante l’Oratorio estivo?
Chissà quante volte abbiamo sentito questa domanda! Così come sarà capitato di vedere qualcuno correre a nascondersi per evitare un momento che agli occhi di molti appare poco desiderabile, all’interno della giornata trascorsa in oratorio… È allora importante prendere sul serio la questione e cercare delle risposte.
Un’immagine, tratta dal Libro dell’Esodo che accompagna la nostra proposta estiva può venirci in soccorso. Dopo essere apparso sul monte Sinai e aver donato le tavole della Legge, Dio sceglie di farsi vicino al popolo e fa costruire una tenda, detta “tenda del convegno”, all’interno della quale appare a Mosè e gli parla «faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico» (Es 33,11). Nel frattempo il popolo aspetta fuori dalle proprie tende, prostrato a terra.
Israele fa l’esperienza di una presenza che accompagna e guida il cammino, ma una presenza che però esige un’attenzione, un ascolto. In realtà, il popolo mancherà a questo ascolto e per questa ragione il viaggio durerà quarant’anni e nessuno degli adulti usciti dall’Egitto conoscerà la Terra promessa (fatta eccezione per Giosuè e Caleb).
Pregare durante le settimane dell’Oratorio estivo significa proprio mettersi davanti al Signore che chiede di interrompere il cammino per cogliere a che punto siamo.
Come si prega all’Oratorio estivo?
Pregare è molto più di “dire le preghiere”.
È importante creare il clima giusto, possibilmente utilizzando un ambiente dedicato alla preghiera. L’esperienza del pregare non è facile né scontata per i grandi, figuriamoci per i piccoli. Non aiuta certo il passare, senza soluzione di continuità, dal ballo movimentato dell’inno alla riflessione. È opportuno prevedere uno stacco, che permetta ai bambini di tranquillizzarsi per entrare in ascolto.
Consigliamo di sfruttare i canti dedicati alla preghiera. Quest’anno ne abbiamo ben tre. Con uno stile giovane, permettono di tradurre i contenuti della narrazione biblica in un linguaggio alla portata dei bambini.
In particolare:
* Perdiqua è la tua strada fa riflettere sull’esperienza della fatica e della prova che si apre all’invocazione del Signore: «Dimmi dove devo andare, sei tu il senso del mio andare».
* Perdiqua verso la libertà educa a guardare all’esperienza del cammino come momento certo faticoso, ma ricco di soddisfazione per l’arrivo: si trova «gioia nel cammino», perché la «promessa è la meta».
* Luce dei miei passi dà parola a ogni singolo ragazzo dell’oratorio che dice il suo personale «Sono qui» al Signore che si fa «ogni giorno, guida» per ciascuno di noi.
Il libretto La Parola in cammino offre una serie di spunti per gestire il momento di preghiera con i bambini e i ragazzi. Questo strumento è pensato per essere utilizzabile sia dall’animatore, che si trova per la prima volta a guidare la preghiera e non sa da che parte iniziare sia dal sacerdote esperto che ha solo bisogno di un piccolo spunto per poi modellarla.
Dal momento che nei nostri oratori il momento di preghiera è gestito in modo molto diverso, il libretto consente un’ampia flessibilità. Ad esempio, la “preghiera del giorno” può essere fatta a qualsiasi ora della giornata, per quegli oratori che hanno soltanto un momento di preghiera quotidiano. Laddove si tenga un momento di preghiera sia al mattino che al pomeriggio, è possibile utilizzare la “preghiera del giorno” al mattino e riprenderla, poi, al pomeriggio attraverso la “preghiera specifica” suggerita.
Il viaggio che percorreremo insieme prevede 25 tappe, ciascuna contraddistinta da una parola chiave. Le tappe sono suddivise in sezioni legate al luogo fisico che il popolo d’Israele ha attraversato e abitato, in cui ha camminato.
Per ciascun giorno, oltre al brano della Parola e a una breve riflessione, troverete alcune domande dedicate ai più grandi che – per quanto possibile – sarebbe opportuno avessero un momento di preghiera tutto per loro.
Un salmo finale accompagna il cammino, come per il popolo di Israele.
Infine, viene suggerita l’indicazione di una “preghiera specifica” per vivere un momento di ringraziamento, di richiesta di perdono o di intercessione, lasciata alla discrezione di chi sta guidando la preghiera in base all’andamento della giornata.
È opportuno che anche gli animatori vivano un momento di preghiera dedicato a loro, o all’inizio della giornata oppure in conclusione delle attività.
Il quaderno animatori L’amore si fa strada offre degli spunti quotidiani, a partire dal testo della Scrittura letto e meditato con i più piccoli. Un salmo accompagna giorno per giorno la preghiera: ne abbiamo scelti cinque, che ricorrono quindi più volte durante l’intero Oratorio estivo. Il desiderio è quello che gli animatori possano “affezionarsi” a qualche espressione dei salmi che col tempo possono diventare il loro modo di pregare.
La preghiera termina con un impegno concreto che traduca nella vita quanto meditato.
E la messa?
Molti oratori hanno la bella abitudine di celebrare l’Eucaristia durante le giornate estive. È una straordinaria occasione per aiutare i più piccoli a comprendere i gesti della liturgia. Può essere bello coinvolgere le catechiste e chi segue l’Iniziazione Cristiana, così da riprendere i linguaggi e le attenzioni usate durante il catechismo.
Preparando opportunamente gli animatori, si può chiedere loro di leggere con un gruppetto di bambini il Vangelo che verrà proclamato e scrivere una piccola preghiera o una riflessione con la quale intervenire durante la celebrazione.
Anche la cura dei canti è preziosa in queste occasioni. Può essere divertente preparare il pane azzimo da consacrare nella messa.
In generale, però, occorre prestare attenzione alle condizioni in cui si può celebrare. Ci sentiamo di consigliare di preferire un incontro semplice di preghiera ben curato a una celebrazione eucaristica disordinata e dispersiva.