CreA(R)Tivita' Parola d'ordine: divertirsi sperimentando!
I “laboratori” come quelli del gioco o dell’animazione hanno bisogno di esser progettati e pensati per poter essere significativi per i nostri ragazzi.
I momenti di creatività diventano di CreA(R)tività quando ognuno ha la possibilità di esprimersi per creare qualcosa di nuovo.
Quando è il momento di fare un laboratorio?
- Pomeriggio, dopo un gioco stancante sotto il sole. Permette di riprendere fiato, riposare, in un clima di tranquillità.
- Al massimo 2-3 volte la settimana per lo stesso gruppo. Se si propone un laboratorio creativo ogni giorno, i bambini non avranno più voglia di parteciparvi.
- Può essere utile pensare un laboratorio in due giornate diverse. Durante la prima, viene costruito in parte un oggetto (ad esempio, tutti i lavori fatti con l'uso delle tempere hanno bisogno di più ore per asciugare), mentre durante la seconda viene terminato.
Quali sono gli ingredienti fondamentali per un laboratorio ben riuscito?
- Pronto prima che inizi l’attività, nelle giuste quantità e controllato (ad esempio: i pennarelli non devono essere scarichi, ci devono essere abbastanza colle per tutti…).
- Il più possibile riciclabile e sfruttabile. Non ha senso acquistare materiale per un solo laboratorio! Ad esempio, se so che per un laboratorio mi servirà la carta stagnola ma non penso ad altri laboratori in cui utilizzarla, è uno spreco! Si possono inventare attività utilizzando oggetti di scarto dell’oratorio stesso (con le bottiglie di plastica vuote si possono creare delle decorazioni, con gli stecchini dei gelati costruire degli oggetti).
- Adatto all’età con cui si sta lavorando. Bisogna stare attenti a forbici, materiali pesanti (cartone ondulato, legno, eccetera), strumenti pericolosi come taglierini o seghetti a traforo.
- Il più differenziato possibile: questi laboratori possono essere un’occasione per scoprire materiali di diverse forme, consistenza, colore.
- Da un minimo di 30 minuti a un massimo di 1 ora: se il laboratorio dura troppo, pensare di distribuirlo in più “puntate”.
- Capire quando fare una pausa o quando prendere più tempo.
- Calibrato in base al numero di ragazzi che svolgono l’attività: non troppo piccolo ma nemmeno così grande da far sì che i ragazzi si disperdano. Alcuni laboratori possono essere fatti all’aperto, sempre tenendo conto di spazi riparati dal sole/da distrazioni degli altri gruppi che magari stanno giocando.
- Preparato per tempo: tavoli e occorrente vanno predisposti prima del laboratorio, di modo che anche lo spazio sia accogliente e funzionale allo stesso tempo: un luogo protetto dal sole, fresco, areato, in cui ognuno abbia il suo spazio di lavoro. Se i laboratori vengono svolti su un tavolo, far sì che i conduttori possano spostarsi agevolmente tra i posti.
- Preparati: è più facile aver provato a realizzare l’attività in precedenza, per gestirne al meglio tempistiche, materiali e accorgimenti necessari.
- Con un esempio a portata di mano: devono avere a disposizione l’oggetto da costruire già fatto, da mostrare a tutti.
- Bravi oratori: è importante saper spiegare come realizzare il lavoro, con semplicità e chiarezza, per stimolare appieno le doti creative dei ragazzi!
- Lo scambio di idee e il lavoro di gruppo dà sempre buoni frutti. I grandi creativi non sarebbero grandi se non avessero attorno un team di lavoro. Anche durante un’attività manuale è importante fare squadra: se si invoglia un bambino a lavorare insieme agli altri, imparerà che solo collaborando l’idea di un singolo può diventare reale.
- Ognuno nel gruppo porta il proprio contributo. È per questo che è importante che i laboratori fatti non siano solo per il singolo, perché insegnano che c’è chi ha delle qualità e chi ne ha delle altre, ma tutte insieme contribuiscono a creare un singolo risultato.
- Un’attività creativa riesce nel momento in cui è utile. Se le creazioni fatte dai bambini rimangono fini a se stesse e non sono collegate con il tema dell’oratorio, con la parola del giorno o con altre iniziative, non sono significative. È fondamentale cercare di dare un senso ai lavori che vengono fatti (ad esempio, laboratori per abbellire l’ambientazione, per realizzare scenografie per il teatro, eccetera).
- Si possono pensare laboratori in cui un ragazzo delle medie possa affiancare i bambini più piccoli, per esempio per la creazione di una scenografia: il ragazzo delle medie crea gli oggetti, il bambino li colora.
- Non bisogna essere degli artisti per fare un laboratorio in oratorio, perché la creatività c’è in ognuno di noi, semplicemente viene espressa in modo diverso. È importante che i ragazzi lo capiscano, perché così facendo nessuno si sentirà escluso da un laboratorio e continuerà a parteciparvi attivamente.
- Non esistono idee brutte. Ci sono solo idee. Diverse e diversamente concretizzate. Valorizzare le creazioni di tutti, senza essere falsi. Incoraggiare i bambini a continuare, a “spremersi” per fare uscire qualcosa di nuovo deve essere l’obbiettivo di ogni responsabile.
- Ogni creazione riporta in parte quello che i ragazzi hanno dentro: i bambini che non riescono a esprimere le loro emozioni comunicando verbalmente, lo possono fare attraverso questo tipo di attività. È bene prestarvi attenzione.
Parola d'ordine: divertirsi sperimentando!