DESERTO Il Signore distese una nube per proteggere Israele e un fuoco per illuminarlo di notte
Chi ha la possibilità di andare in un deserto, rimane colpito dal profondo silenzio e dall’apparente assenza di vita. Per l’uomo di ogni tempo il deserto è sempre stato luogo di aridità e di isolamento. L’esperienza monastica ha proprio origine da alcuni uomini che hanno trovato qui un luogo dove vivere in solitudine la relazione con Dio.
Il popolo di Israele, nel suo viaggio verso la Terra promessa, deve attraversare e sostare in un deserto. Il viaggio in questo luogo inospitale è stato arduo e faticoso. Quante volte, gli Ebrei si sono lamentati con Mosè per le difficoltà incontrate! In alcune situazioni, la stessa schiavitù egiziana sembrava essere più comoda del viaggio verso la salvezza e la libertà. Eppure, ai piedi del monte Sinai e nelle terre desolate dell’omonimo deserto, si consacra l’amore tra Dio e Israele. Qui Dio offrirà miracolosamente al suo popolo acqua e pane in abbondanza, stringerà l’amicizia con lui. Il deserto è il luogo dell’essenzialità, cioè un posto privilegiato dove capire cosa conta davvero nella vita. È dunque il luogo dell’innamoramento tra Dio e Israele. Là dove mancava tutto e il viaggio era impervio, il popolo ha imparato che può fare a meno di molte cose, ma non di Dio!
Il deserto è un luogo grande, senza strade e punti di riferimento e pieno di animali pericolosi come, per esempio, i serpenti.
Esso diviene, per il popolo d’Israele, l’occasione per fidarsi e lasciarsi condurre, proprio dove non sembrano esserci strade, da Dio. Nel deserto ci si sente piccoli, rispetto alla grandezza e vastità dell’ambiente, e bisognosi: anche i beni di prima necessità (acqua, cibo, ombra!) vengo meno. Proprio nella ristrettezza del deserto, Israele imparare a gustare l’importanza della fraternità umana e a riconoscere il dono quotidiano (la manna e le quaglie) che Dio mette sul suo cammino.
Anche per noi, in questo Oratorio estivo, l’immagine del deserto diviene l’occasione per accorgerci di come Dio, proprio oggi, si prende cura di noi: magari attraverso i genitori che vanno a lavorare perché non ci manchi nulla, il don e gli animatori che si mettono al nostro servizio perché possiamo essere contenti, gli amici che ci vogliono bene…