10 . PERDIQUA A A A (SENZA PAURA) Mattia Pioltelli – Domingo Santoro

La canzone racconta, su due piani che si intrecciano in continuazione, la storia di un viaggio fi-sico e di un viaggio spirituale, di un percorso che si svolge dentro e fuori il narratore.

Il narratore è un ragazzo che vive la fuga dall'Egitto insieme al popolo di cui fa parte, catapultato, non per sua scelta, alla ricerca di una terra di cui ha solo sentito parlare. Egli fa parte di una fila interminabile di persone, scopre di essere un viaggiatore con una capacità di orientarsi che gli deriva da un desiderio che ha in fondo al cuore, ma che non riesce a decifrare. I suoi compagni di viaggio e le guide più anziane (Mosè) hanno un fuoco che brucia negli occhi e una fede molto forte: non hanno avuto paura di attraversare il mare e di vagare nel deserto perché sono certi che Dio è sempre con loro e non li abbandona. Nonostante questo è testimone anche dello sconforto e delle cadute perché a volte (episodio del vitello d'oro) è più facile seguire le indica-zioni sbagliate o rimanere confusi perché sottoposti a indicazioni contraddittorie e fuorvianti. Il passaggio musicalmente aspro e insistente che segue il primo ritornello tenta di trasmettere questo stato di confusione e quasi di tentazione. Qual è la direzione giusta?

La direzione giusta è quella che conduce alla libertà e alla verità, è quella per la quale si ha il co-raggio di cambiare vivendo ascoltando la voce di Dio che si dimostra guida sicura, capace di ri-sollevare e di perdonare. Forti di questa certezza si possono superare gli ostacoli e vincere la fatica. 

Nel ritornello si comincia a passare dal piano materiale al piano spirituale comprendendo che il viaggio che ha portato oltre gli orizzonti conosciuti e al di là delle montagne è solo un passag-gio che porta a una conoscenza più profonda di sé ed eleva verso Dio. Si tratta di un’esperienza da scolpire nella propria memoria nello stesso modo in cui le tavole della legge sono state scol-pite nella roccia sul Sinai.

Arriva anche il momento della riflessione e della rivisitazione del viaggio in cui si cerca un mo-mento e un luogo per ascoltare Dio e abbandonarsi totalmente al suo abbraccio per essere ca-paci di andare ancora più lontano. E così si dà un significato diverso ad ogni episodio che è sta-to vissuto e si scopre che, lungo strade diverse, ogni persona è alla ricerca di una casa, di una risposta perché alla fine siamo tutti viaggiatori. L'importante è ascoltare la Voce giusta quando ci chiama e ci dice: «Senza paura, perdiqua».

La canzone può essere usata per uno spettacolo e per parlare anche a dei ragazzi adolescenti che cercano delle risposte e vogliono sentirsi parlare non più con il linguaggio dei bambini ma con la considerazione che cercano delle persone in crescita. 

Siamo tutti viaggiatori

con la bussola nel cuore;

negli occhi il fuoco della stella polare.

Oltre il mare terra nuova troverai,

nel deserto, no! non dubitare mai.

Partirò, viaggerò, fuori e dentro di me;

se cadrò tu mi solleverai.

In te confiderò, ogni ostacolo supererò

senza paura.

Quanti cieli da esplorare

per capire dove andare

e monti da scalare cercando casa.

Nella pietra il ricordo scolpirai,

custodiscilo e ti supererai.

Questo viaggio è un passaggio che eleva a Dio;

vincerò, la fatica non c'è.

In te confiderò, ogni ostacolo supererò 

senza paura.

Partirò, viaggerò, fuori e dentro di me;

se cadrò tu mi solleverai,

in te confiderò, ogni ostacolo supererò

senza paura.