Ma bella più di tutte è l'isola non trovata
quella che il Re di Spagna s'ebbe da suo cugino il Re del Portogallo
con firma suggellata e bulla del pontefice in gotico Latino.
Il Re di Spagna fece vela
cercando l'isola incantata
però quell'isola non c'era
e mai nessuno l'ha trovata.

Svanì di prua dalla galea
come un'idea
come una splendida utopia
è andata via e non tornerà mai più.
Le antiche carte dei corsari
portano un segno misterioso
ne parlan piano i marinari
con un timor superstizioso.
Nessuno sa se c'è davvero
od è un pensiero
se a volte il vento ne ha il profumo
è come il fumo che non prendi mai.

Appare a volte avvolta di foschia, magica e bella
ma se il pilota avanza su mari misteriosi è già volata via
tingendosi d'azzurro, color di lontananza.
Il Re di Spagna fece vela cercando l'isola incantata.



Guccini si ispira alla poesia di Guido Gozzano, La più bella, per questa canzone in due parti, che apre e chiude l’album del 1970 al quale dà anche il titolo. Nella prima parte dell’album compare priva dell’ultima strofa, che si trova solo alla fine; si tratta di uno stacco che consente di sostare sul senso di questa canzone. Il movente del viaggio è un’isola forse immaginaria, che nessuno ha mai raggiunto. Eppure, senza di essa, nessun viaggio sarebbe neppure iniziato. Come in ogni viaggio che si decide di iniziare, come in ogni decisione presa, non si tratta di un’illusione, né di un errore. Piuttosto, la meta che ci prefiggiamo si colloca sempre oltre qualsiasi obiettivo che possa essere raggiunto, il suo «color di lontananza» è ciò che spinge ogni esistenza a superare i propri limiti progettando di andare sempre più in là, senza sostare sulle illusioni, ma neppure accontentandosi di ciò che già si conosce.
 

 
Esci Home